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Come è facile impugnare un giudizio e far fuoco. Come è facile sparare su chi si mostra a petto aperto. Come è facile allontanarsi nel momento del bisogno di qualcuno. Questa volta non permetto che niente di tutto ciò mi venga fatto. Oggi abbandono il piano “spirituale” o per meglio dire “fatalistico” pur scorretto nel descrivere l’ineluttabile voler del fato nel quale da tempo mi ero volutamente rimesso per tornare a quello piu' duro : il terreno. Ci torno volutamente dato che la vita si è riproposta con durezza, ci ritorno per vedere determinate situazioni da un angolatura diversa, per constatare quanta ingratitudine regni su questa terra, quanto egoismo si propaghi nell'aria, lo faccio per smettere di scusare e perdonare coloro ai quali non solo ho porto l'altra guancia ma anche di piu'. Lo faccio per sfatare quei coloro che attraverso i libri hanno raccolto l'arte del bene, parlando di bene e dispensando bene solo a coloro che gliene potrebbero restituire 100 volte di piu' ma che abbandonerebbero subito al primo problema venisse loro rivolto. Non ho un carattere facile, ne sono conscio, estremamente intransigente, prima di tutti con me stesso, estremamente attento, sensibile, con una mente aperta a 360 gradi, avido di conoscere, sapere e capire non mi plasmo alle leggi di questo mondo, per me assurdo. Non cambio colore della pelle come un camaleonte per mimetizzarmi una volta in una maniera, una volta nell'altra. Desidero, voglio, esigo essere amato come tale io sia, Amico o Uomo od anche solo essere vivente, per ciò che sono, con pregi e difetti, con l'enorme amore che riesco a dare e con l'enorme rottura di palle che posso essere. Io sono così, vero, scomodo, urlo le mie passioni, i miei dolori, urlo le mie ragioni in un mondo che sussurra le sue paraculaggini, le sue falsità, i suoi alibi. Avvolgo nel buon senso, e nella determinazione proteggo il mio essere amore, vado avanti nel mio cammino, faccio finta il piu' delle volte di non capire per vedere dove qualcuno abbia il coraggio di arrivare, per vedere se conosce vergogna. La mia disponibilità a volte viene scambiata per scemenza, la mia educazione per debolezza, il mio rispetto per follia. Posso scusare cose enormi agli occhi dei piu' e abbandonare per un qualcosa che agli altri appare quasi impalpabile. Ma la cosa che piu' da fastidio di me vedo che è il mio metterti di fronte a te stesso. E' aprirti quell'anima e farti trovare dentro ombre e luci. Mi amano, all'inizio, per questo. Mi detestano, in seguito, per questo. Mi vorrebbero annientare, alla fine, per questo. Il mondo cerca di opprimerti in ogni istante con i suoi ritmi e le sue regole. Ed io cerco di stopparlo sempre. Cerco. Ci provo. E’ faticoso e spesso devastante. Non c'è dolore, no, ma solo paura ed un' enorme consapevolezza, la consapevolezza di aver perso troppe energie ed essere entrato in quel terreno “oscuro”dove morì una parte di me anni fa. Va per la tua strada viandante della mia vita, io andrò per la mia, nè piu' ricca, nè piu' povera, semplicemente piu' conscia di ciò che tu sei oggi per me: IL NULLA..
(Alen) Copyrigth ©
P.S. Una riflessione di getto. Profondissima e complicatissima con un unico interlocutore: me stesso ovvero la parte umana ed imperfetta con la quale debbo fare i conti ogni istante. Quel NULLA che è dentro di me. Non è riferito a Te, mia dolce Sabrina.
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