Sery - 03 Settembre 1992 Giovedì
Giornata splendida e senza nubi neppure sulle alte cime. Eccomi impaziente.
Nel scendere giù a fondovalle rapidamente sulla tortuosa strada, sento il dislivello dei 1.700mt nelle orecchie, e fin dalla partenza noto che la folla “turistica agostiana” si è decisamente ridimensionata.
In anticipo, sosto in attesa sull’ampio piazzale del Bus autostradale, proprio come tu mi avevi immaginato, con le braccia appoggiate al tettuccio dell’auto.
Arriva il tuo pullman e ti vedo scendere: con il tuo zainetto blu, gli occhiali scuri, le gote rosse e quel lieto sorriso di sole che ti irradia il viso. “Hai veramente tagliato i capelli” esclamo con la mia voce salda ed allegra; in un abbraccio forte e impacciato, mi arriva un bacio, mentre con la mano ti scompiglio dolcemente i tuoi corti capelli che mettono in risalto il tuo collo sinuoso.
Si riparte, ma dopo una breve sosta per rifornirsi di acqua fresca alla prima fontana, riprendiamo a salire mentre ti metti comoda in auto al mio fianco. Intento alla guida, salgo lentamente e nulla sfugge di te alla mia attenzione. Ti stuzzico con ironia per apprezzare le tue reazioni dai mille risvolti che fanno parte di Te.
Conversiamo amabilmente di piccole cose, mentre tu racconti di questo mese sofferto e trascorso “lontana” chiedendo di tutti, di tutto e di ogni. Poi non riesci a trattenerti ed inizi a liberarti da quel “tappo” che conteneva il tuo groviglio di emozioni e sentimenti.
Ascolto senza interromperti mentre mi allieto e mi emoziono, tanto. Tantissimo; tu lo avverti ed una improvvisa, serena e tranquilla dolcezza ti avvolge illuminandoti radiosa come non mai.
Allungando il braccio, la tua mano sulla nuca mi accarezza delicata provocandomi dei brividi fortissimi incontrollabili e travolgenti: talmente intensi che debbo bloccare bruscamente l’auto poiché ne stavo pericolosamente perdendo il controllo!....Ne consegue una mia brusca, istintiva, ed impropria esclamazione.
Paura e panico, indubbiamente; tuttavia ancora non comprendo per cosa; anche se ci rifletto continuamente ogni istante di ogni giorno da quando ti conosco.
Ora sei qui, con me, e spero tu riesca nel’impresa di portarmi un poco di pace e spensieratezza al mio cervello razionale, e a far partire quelle follie del cuore, necessarie ad aiutarmi nel districare quel groviglio che ho dentro. Ora siamo arrivati quassù.
Soli, tu ed io, con tutte le incombenze e le fatiche che ci attendono, ma spero anche con tutto il buono ed il piacere che ne consegue e che condivideremo. Benvenuta a “casa” mia piccola Sabry.
Copyrigth © **
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